Un Bilancio Devastante: L’impatto Economico degli Sprechi del Covid-19 – Mascherine Abbandonate e Vaccini Sprecati – Ecco Quanto Ci Costa

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Dal Belgio alla Germania, passando per l’Italia, i governi alle prese con i “debiti” lasciati dalla pandemia

Una serie di casi di spreco di risorse pubbliche sta sollevando discussioni in Europa riguardo agli eventuali errori commessi dai governi nella gestione della pandemia di Covid-19. Allo stesso tempo, questi episodi fanno riflettere sull’efficienza dell’industria europea nel prepararsi a future emergenze sanitarie, nonostante gli sforzi compiuti da Bruxelles.

La fabbrica di mascherine in Belgio

Un caso significativo riguarda una fabbrica di mascherine in Belgio, che ha dichiarato fallimento dopo poco più di due anni di attività, consumando 1 milione di euro di finanziamenti pubblici. Il gruppo Deltrian, specializzato in sistemi di aerazione, ha lanciato l’impianto alla fine del 2020, investendo complessivamente 4,5 milioni di euro, di cui uno proveniente dalle casse statali. La fabbrica era stata concepita come un simbolo dell’indipendenza europea dall’approvvigionamento di materiale sanitario dalla Cina, ma ha ceduto alla concorrenza di Pechino. Il costo di produzione di una maschera in Belgio è di 0,06 euro, il doppio di quelle prodotte in Asia.

Di conseguenza, l’azienda si è trovata con un’enorme quantità di maschere chirurgiche invendute nei magazzini. Al momento, non sembra che il governo belga sia intenzionato ad acquistarle, come riportato da Le Soir. François Burhin, direttore di una catena di ospedali del Paese, ha affermato che per il successo del progetto sarebbero state necessarie sovvenzioni statali o ordini pubblici strategici per contrastare la concorrenza straniera. Tuttavia, con la fine della pandemia, sembra che la volontà politica sia quella di evitare ulteriori spese che potrebbero trasformarsi in spreco in futuro, pur nell’ambito della prevenzione.

Vaccini sprecati

I governi europei devono affrontare il problema dello spreco di dosi di vaccino anti-Covid che vengono gettate via giorno dopo giorno. In Germania, ad esempio, il ministero della Salute ha reso noto che 83 milioni di dosi non somministrate sono scadute e sono state smaltite, per un costo totale di 1,6 miliardi di euro. Questo potrebbe essere solo l’inizio, poiché il ministero ha anche indicato che rimane una scorta strategica di 120 milioni di dosi che, molto probabilmente, subiranno la stessa sorte a breve. Secondo Politico, la Germania potrebbe gettare via vaccini per un totale di 4 miliardi di euro.

Il problema non riguarda solo la Germania. Si prevede che entro la fine dell’anno l’Italia raggiungerà cifre simili, con 173 milioni di dosi inutilizzate che costeranno 3 miliardi di euro. Situazioni simili si verificano anche in Francia, Spagna e Polonia, i paesi europei con la popolazione più numerosa e quindi le scorte di vaccini più ampie. Questi sprechi hanno portato ad accuse contro la Commissione europea per i contratti conclusi con le case farmaceutiche, in particolare con Pfizer. Diversi governi hanno esercitato pressioni su Bruxelles per ridurre le forniture ancora previste e i relativi pagamenti. A maggio, la Commissione ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Pfizer per ridimensionare gli acquisti di vaccini. Secondo Politico, in base al nuovo accordo, Pfizer venderà poco più della metà delle dosi che i paesi dell’UE avrebbero dovuto acquistare entro la fine dell’anno, pari a 260 milioni invece dei 450 previsti.

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