Sotto il sole della libertà: L’incessante percorso di Alberto Stasi fuori dalle sbarre

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Alberto Stasi esce ogni giorno dal carcere: Un diritto e una nuova opportunità

Da mesi, Alberto Stasi, oggi 39enne, sta vivendo un’esperienza unica: esce regolarmente dal carcere di Bollate, dove è detenuto, per lavorare. Condannato a 16 anni per l’omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi a Garlasco (Pavia), uno dei casi di cronaca nera più discussi degli ultimi decenni, Stasi si è sempre proclamato innocente. Tuttavia, il tribunale di sorveglianza di Milano ha stabilito che può usufruire di questo beneficio, che gli consente di svolgere un impiego con mansioni contabili e amministrative fuori dal carcere.

Una nuova routine di vita

Da circa 4 mesi, Stasi si impegna ogni giorno nel suo lavoro esterno, ma è tenuto a fare ritorno in carcere alla fine della giornata. Questa routine è accompagnata da rigide regole imposte dalle autorità giudiziarie: orari di uscita e rientro, mezzi di trasporto e itinerari sono attentamente stabiliti per garantire la sicurezza e la sorveglianza del detenuto. Diversi quotidiani hanno recentemente riportato questa storia straordinaria.

La storia di un’innocenza contestata

Otto anni fa, Alberto Stasi ha ricevuto la sua condanna definitiva, dopo aver subito due assoluzioni nel 2009 e nel 2011 (successivamente annullate). Secondo il sistema giudiziario italiano, dovrà scontare complessivamente 16 anni di carcere, con la possibilità di ridurre la pena di un terzo attraverso un beneficio previsto dalla legge. Nonostante la sua costante affermazione di innocenza, nel 2018 ha raggiunto un accordo extragiudiziale con la famiglia Poggi, impegnandosi a risarcire loro 700.000 euro. Una metà di questa somma è già stata liquidata, mentre l’altra metà sarà versata progressivamente attraverso detrazioni mensili dal suo stipendio di lavoro, sia durante la detenzione sia in seguito.

Una possibile fine anticipata

La fine della pena per Alberto Stasi è prevista per il 2030, ma grazie alla buona condotta e alla possibilità di beneficiare di 45 giorni di liberazione anticipata ogni 6 mesi, potrebbe ottenere una liberazione anticipata nel 2028. Inoltre, si sta valutando la possibilità di richiedere un affidamento in prova tra due anni. L’omicidio di Chiara Poggi avvenne la mattina del 13 agosto 2007, e nonostante l’assoluzione nei processi di primo grado e d’appello a Vigevano e Milano, la sentenza finale è arrivata nel 2015 quando la Cassazione annullò l’assoluzione e Stasi fu condannato a 16 anni, una condanna confermata due anni dopo.

Un tragico ricordo

Chiara Poggi aveva solo 26 anni quando fu tragicamente uccisa. La sua morte ha segnato profondamente la comunità di Garlasco e il paese intero.

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