Un ritratto intimo e eccezionale di Pier Silvio Berlusconi
In una lettera inviata a Repubblica come risposta a un recente articolo sulla stessa testata, Pier Silvio Berlusconi ha dipinto un ritratto intimo di sé stesso. La lettera arriva in un momento di attesa per l’apertura del testamento del padre Silvio, rimandata a luglio per questioni burocratiche. In questa riflessione personale, Pier Silvio, figlio del defunto cavaliere e di Carla Elvira Dall’Oglio, insieme alla sorella Marina e amministratore delegato di Mediaset dal 2015, ha deciso di condividere dettagli e chiarimenti sulla sua vita privata, rivendicando con orgoglio di essere “figlio di mio padre“.
Una passione per lo sport senza ossessioni
Contrariamente a quanto riportato in un articolo che lo descriveva come un amante palestrato, Pier Silvio ha sottolineato di non essere ossessionato dal suo aspetto fisico. Ha condiviso la sua autentica dipendenza dalla fatica fisica, una passione che ha coltivato sin da piccolo praticando sport agonistici. L’esercizio fisico rappresenta per lui un modo di liberarsi: “Mi nutro di fatica, l’esercizio fisico per me è liberatorio… Provo una libertà quasi spirituale quando faccio Sup sperando di avvistare un branco di delfini o quando corro in Corsica tra mare, pineta e deserto”. Pier Silvio ha inoltre precisato di non utilizzare né possedere contapassi o contacalorie. Nonostante si definisca un “tipo vecchio stile“, ammette di godersi un sigaro mentre fa sport, anticipando il piacere del buon cibo che seguirà, accompagnato da vino rosso, cioccolato e noccioline.
Un’anima socievole e calorosa
Descrivendosi come una persona riservata ma non timida, Pier Silvio ha dichiarato di fare amicizia ovunque vada: “I miei figli mi prendono in giro: ‘Adesso papà attacca bottone e parla per un’ora’”. Sebbene non sia estraneo al mondo dei mondani appuntamenti, preferisce spesso il contatto con la gente comune, sostenendo che il parlare con le persone gli piace molto e lo riscalda. Ha concluso la sua lettera con una nota di orgoglio per la sua identità: “Sono figlio di mio padre“.