“Palpare per meno di 10 secondi non è violenza”: Lo stabilisce la sentenza

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Basta molto meno per far male: le parole della psicologa Ilaria Saliva

La psicologa Ilaria Saliva, presidente dell’associazione non profit “Donne per strada”, sottolinea che anche gesti apparentemente insignificanti come un fischio o un commento indesiderato possono avere gravi conseguenze psicologiche, soprattutto per le persone che hanno già subito violenze o molestie in passato. Saliva spiega che l’aver vissuto un’esperienza traumatica di violenza o tentata violenza può portare dentro di sé un’emozione difficile da dimenticare, che può riemergere rapidamente in risposta a un fattore scatenante. Un fischio o un cat-calling possono avere un impatto molto più devastante per chi ha già affrontato tali situazioni.

La sentenza che solleva polemiche

Recentemente, una sentenza che ha assolto un bidello di una scuola di Roma dall’accusa di violenza sessuale per aver toccato una studentessa per meno di 10 secondi ha suscitato una forte indignazione. Questo verdetto ha generato una serie di video virali in cui le persone si toccano per 10 secondi per dimostrare quanto lungo possa essere questo periodo di tempo. Tuttavia, questi video non riescono a mettere in evidenza un aspetto fondamentale: una molestia non richiede né 10 secondi né una palpata per essere dannosa.

Ilaria Saliva critica la sentenza e promuove il consenso

Ilaria Saliva ha definito “ingiusta e assurda” la sentenza e ha sottolineato l’importanza del consenso in tutte le interazioni. Legittimare un tocco non voluto come un gesto “amichevole” o “scherzoso” è un’interpretazione errata della mancanza di consenso, afferma Saliva. L’associazione “Donne per strada” si impegna attivamente per sensibilizzare, educare e proteggere coloro che rischiano abusi o violenze. Sono stati avviati progetti come sportelli psicologici e incontri nelle scuole, oltre alla promozione dei “Punti viola“, più di 100 attività commerciali in tutta Italia che mirano a rendere le città più sicure.

La necessità di cambiamenti concreti

Saliva conclude che è positivo che il dibattito sui social media sollevi l’attenzione sulle questioni di violenza e molestie, ma avverte che queste discussioni devono essere seguite da azioni concrete nel mondo reale. È necessario promuovere la formazione per prevenire situazioni di abuso sempre più frequenti. Saliva sottolinea che non esiste un limite di tempo minimo che definisca la molestia o la violenza, e invita ad affrontare il problema in modo efficace e duraturo.

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