Forti venti, piogge torrenziali e tempeste di neve, freddo intenso, strade bloccate in molte parti della Sicilia, piazze allagate e interruzioni di corrente.
Le isole più grandi del Mediterraneo, soprattutto quelle orientali, si sono svegliate all’alba del 9 febbraio con uno spettacolo inquietante.
Il conteggio dei danni aumenta di volta in volta. Questo è l’effetto dell’uragano mediterraneo Medicane, dal gruppo inglese «Mediterranean Huricane».
Le scuole di tutti i livelli a Catania saranno chiuse venerdì dopo che la Protezione Civile ha emesso un’allerta meteo rossa 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
In ogni città sono stati istituiti centri operativi comunali e il sindaco ti inviterà ad andartene solo quando necessario. Difficile anche la situazione a Enna, capoluogo di provincia più alto d’Italia: piove e nevica a dirotto, e anche venerdì 10 febbraio le scuole saranno chiuse. Chiusa anche la Kore University.
La neve ha raggiunto il profondo sud dell’isola, nell’agrigentino. Anche a Catania e provincia le scuole sono chiuse. In città pioveva all’interno del tribunale.
Anche a quote più basse, l’Etna è coperto di neve. E a causa del vento e della pioggia, i collegamenti stradali sono difficili. Ci sono state numerose segnalazioni di allagamenti in strade, garage e scantinati, alberi e cornicioni crollati. Anche diverse persone sono state salvate ed è stata registrata una forte ondata di tempesta.