Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha commentato in un’intervista a Radio24 l’arresto di Matteo Messina Denaro latitante da 30 anni. In particolare, si è parlato di un “sibilo di risentimento” riportato sui giornali, persone che “non accettavano il fatto che questa gigantesca operazione fosse portata avanti da un governo di centrodestra.
Dopo aver lamentato l’inerzia del governo nella lotta alla mafia, il successo straordinario.”
Dare il merito alla maggioranza per aver catturato il boss di Cosa Nostra ha suscitato contraccolpi. In particolare il Movimento 5 stelle, per bocca della senatrice Anna Bilotti, membro della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, che ha criticato il ministro della Giustizia: «Gli errori del ministro Nordio sono ormai all’ordine del giorno. Oggi una sua parola offende la nostra istituzione.
critiche alle intercettazioni
«Sono passate settimane da quando il ministro ha affermato con assoluta certezza che “la mafia non chiama” per giustificare gli attacchi alle intercettazioni.
Oggi, però, lo stesso Nodio fa sapere che “l’intercettazione è fondamentale per il terrorismo e la mafia”. Questo è il livello del governo di Giorgia Meloni: su temi decisivi per la vita dei cittadini e del Paese, cambiano idea come le stagioni, fino a smentirsi».
Lo ha annunciato Barbara Floridia, capogruppo per la campagna elettorale al Senato. Anche questa mattina l’Associazione dei Giornalisti è tornata sull’argomento. Il suo presidente, Carlo Bartoli, ascoltato dalla Commissione Giudiziaria di Palazzo Madama nell’ambito della presunta inchiesta sulle intercettazioni, ha usato toni durissimi: “Quando si tratta di atti pubblici, rafforzate la pena per le intercettazioni giornalistiche è contraddittoria .